
La storia delle cravatte italiane: eleganza e tradizione
Simbolo di eleganza maschile, la cravatta è da sempre protagonista del guardaroba formale. Ma è l’Italia che ha trasformato questo accessorio in un’icona di stile. Ripercorriamo la storia delle cravatte italiane, tra arte sartoriale e innovazione.

Dalle origini croate alle corti europee
Il termine “cravatta” deriva dalla parola “croata” (dal francese cravate), indossata nel XVII secolo dai mercenari croati a Parigi. Questo accessorio fu subito adottato dai nobili francesi, diffondendosi poi in tutta Europa.
L’Italia e la nascita dell’eleganza sartoriale
Nel Novecento, l’Italia diventa sinonimo di cravatte artigianali di qualità. Nomi come Napoli, Como e Milano emergono come centri d’eccellenza nella produzione di cravatte in seta, grazie a:
- Tessuti pregiati (come la seta comasca)
- Lavorazioni a mano
- Tagli personalizzati
Scopri la nostra selezione di cravatte artigianali
Le cravatte napoletane: uno stile unico
La cravatta napoletana ha un’identità forte: pieghe morbide, assenza di imbottiture, cuciture a mano. È il simbolo di un'eleganza rilassata, ma ricercata. Ancora oggi, molte delle migliori cravatte sono prodotte da artigiani napoletani.

Innovazione e stile contemporaneo
Oggi la cravatta italiana unisce tradizione e modernità. Nuove fantasie, tessuti innovativi e collezioni stagionali permettono di rinnovare l’eleganza, mantenendo sempre l’impronta artigianale.
Conclusione
La cravatta italiana è molto più di un semplice accessorio. È un’eredità culturale che continua a rinnovarsi con stile e passione. Indossarla significa abbracciare una lunga storia di artigianalità, bellezza e identità.
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