
Come nasce una cravatta artigianale: il dietro le quinte
Dietro ogni cravatta artigianale c’è una storia fatta di mani esperte, passaggi precisi e materiali selezionati. In questo articolo ti portiamo nel cuore del nostro laboratorio per scoprire, passo dopo passo, come nasce una cravatta Filippo Marchesi.
La selezione dei tessuti
Tutto inizia con la scelta del tessuto. Seta comasca, grenadine, lana o lino: ogni materiale viene scelto per la sua resa estetica e per il modo in cui si adatta a pieghe, nodi e cuciture.

Il taglio del tessuto
Il tessuto viene tagliato a mano con estrema precisione, seguendo il filo diagonale (il cosiddetto "taglio sbieco") che garantisce elasticità e tenuta al nodo. Ogni elemento — pala, codino e anima — viene ricavato con cura millimetrica.

L’assemblaggio a mano
I pezzi tagliati vengono poi cuciti a mano con punti invisibili. È qui che nasce la struttura della cravatta: dalla larghezza finale, alla simmetria, fino alla tensione giusta per evitare pieghe indesiderate.

Le pieghe (3, 5 o 7)
La piega è una vera firma artigianale. Cravatte 3 pieghe, 5 pieghe o 7 pieghe richiedono metodi e tempi diversi. Più pieghe significano maggiore tessuto e un aspetto più ricco e strutturato, simbolo di alto artigianato.
Dettagli finali e controllo qualità
Etichetta, passante e imbottitura interna vengono applicati uno a uno. Ogni cravatta viene stirata a mano, controllata visivamente e piegata nel modo corretto prima di essere confezionata.

L’anima di un prodotto italiano
Ogni cravatta Filippo Marchesi racchiude valori di lentezza, attenzione, precisione. Un oggetto nato per durare, raccontare e rappresentare chi la indossa.
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Conclusione
Realizzare una cravatta artigianale significa unire tecnica, arte e passione. E sapere come nasce ti permette di apprezzarla ancora di più.
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